“danza
con il Diavolo,
danza con il Diavolo,
e
vai così in alto
per
poi cadere
al
rallentatore vedere i momenti felici,
poi
un orgasmo, poi muori e...
Danzi
con il Diavolo
Danzi con il Diavolo”
L’inchiostro
materializza simboli su fogli di carta e tu vedi parole che formano un
significato e un suono, il tuo cervello materializza nella tua mente oggetti
che hanno un significato e una funzione che mandano stimoli al tuo cervello in
questo piano-realtà.
Adesso
percepisco una vibrazione, è come l’energia dei primi dischi di qualsiasi
genere musicale, poi la maggior parte quando fa i ‘big money’ si perde, le
opere che creano sembrano studiate a tavolino. Certo non dico che bisogna
rimanere “fottuti e perdenti”, riconosco che se non si adattano alle esigenze
di mercato probabilmente muoiono.
Oppure
fai un lavoro che non ti piace e ti tieni questa cosa che ti brucia dentro come
hobby.
Come
un cane alla catena, la sera fai la guardia di giorno dormi in gabbia, però il
pasto è assicurato.
In
una fase della vita siamo ribelli sinceri.
Poi
crescendo diventiamo cinici, calcolatori e cattivi.
Tutto
per la fottuta ciotola.
Ma
voi rivoltatela come vi pare, prima vien lo stomaco e dopo la morale.
Il
mio cervello percepisce stimoli e crea la mia realtà
Un
rigo su un quaderno vergine.
I
suoni della natura.
I
colori del cielo che sembra infinito.
E
poi…e poi…
Respiro
profondamente cercando di aggrapparmi a solidi scogli.
Sono
in uno stato liquido.
Avanza
come la barra della pubblicità su YouTube, quella che non puoi saltare.
La
mia scatola dei segreti.
La
apro pian piano.
Perché
è dentro la scatola dei ricordi.
Un
carillon suona nella mia mente e un raggio laser proveniente dallo spazio
colpisce la mia anima mettendo in moto dei ricordi che non sono miei,
incastrati in uno spazio tempo che non è mio.
“Asia indossa le cuffie, poi spara
la sua playlist e inizia a ballare in camera da letto.
È sola e la solitudine la fa sentire
libera.
Quando a casa non c’è nessuno, anche
il suo dolore scompare.
Asia balla con gli occhi chiusi e
canta, poi si tuffa sul suo letto e osserva gli occhi del poster di Lady Gaga.
Con la mente arriva in posti lontani
e abbraccia il suo amore.
Si baciano, ma in quel momento
intenso parte la pubblicità che rovina il momento.
Chiude l’applicazione e sente aprire
la porta, sono le 5 del pomeriggio: quella stronza di mamma è rientrata”
Poi
la gola diventa secca, come dopo aver urlato, come quando godi, oppure come
Grosso che segna l’ultimo rigore, per essere espliciti, per essere sinceri e
forse romantici.
L’ultimo
rintocco dell’ultima campana.
Fino
ai confini della tua mente.
Mentre
ancora una volta aprirai la porta verso la luce.
Lo
immagino oppure sono davvero colpito da raggi cosmici?
Torno
ad essere umano, a mangiare, a bere, a respirare, torno a pensare a delusioni,
a grandi imprese, a una thailandese.
Ti
cito Lucio Dalla, Schopenhauer , Nietzsche
Un
giro con gli Articolo 31 che è come un quadro, ti dipingo in rima una
situazione reale, parlo di culture millenarie, ma per te sono solo uno che fuma
e non sa di cosa parla.
Fallo
tu!
Fallo
tu!
Coglione….
Mentre
osservo il Bianconiglio dire “Sono in ritardo!”
Resti
con la tua mente in letargo.
E
io scavo dentro come un tarlo.
Faccio
rime elementari per far capire anche a te…
...non
lo dico è sai perché.
“Sono a casa!”, urla affannata come
un ordine gerarchico da ristabilire.
“Sono a casa. Asia vieni qui che ti
devo parlare”
Sta distesa sul letto e vorrebbe far
finta di non esistere, per non aver nessun contatto con quell’essere che
l’universo le ha dato e che lei chiama ‘Mamma’.
Dal suo naso inizia a uscire
lentamente un po’ di sangue, è per via dello stress provocato dalla madre”
Giro
per casa con un accappatoio e i calzini neri, tipo attore porno.
Ho
freddo, poi caldo, poi mi ricordo del tarlo, del catarro, che vestivi ‘El
Charro’, dell’inchiostro sprecato perché non hai capito niente, ma ti rimane il
raggio laser nella mente.
“Asia apre il pacco Amazon arrivato
questa mattina e ne estrae il grosso machete sorridente, stacca le cuffie e gli
altoparlanti della stanza vomitano ‘Seek and Destroy’ dei Metallica.
Sua mamma apre la porta e urla:
Abbassa il volume.
Asia sferra il primo colpo di
machete che colpisce tra la spalla e il collo, ‘Cosa stai facendo bambina
mia?’, la implora la mamma, lei carica un altro colpo e questa volta colpisce
in pieno nel centro nella testa, vede il corpo della mamma cadere all’indietro
borbottando un suono che non si distingue: ‘...aaargh’, sporca di sangue inizia
a piangere, poi sente il suono di un carillon, si sveglia nel lettino della
psicoterapeuta.
‘Asia come ti senti?’ chiede Lucia,
lei risponde con una voce bassa e rilassata: ‘Uccidere mia madre mi fa stare
sempre bene’.”
Racconto
le storie di chi ci passa affianco e sorride falsamente per non trasformarsi in
un lupo mannaro.
Trovo
una rima con denaro, vernicio la macchina color polvere da sparo.
Non
ho nominato nemmeno la ciotola del piacere, stoppo la metrica e la lirica.
Vorrei dirlo ma non varrà una lira, una pancia piatta e nemmeno un piatto
abbondante.
Mi
fermo qui per non risultare stressante.