domenica 6 giugno 2021

L'ultimo racconto


Questi mesi mi hanno segnato come un tossico di eroina, lasciandomi cicatrici indelebili.

Cerco di liberare la mente dai pensieri negativi, i quali la notte diventano mani che stringono il mio collo ed io non riesco a respirare.

Poi mi sveglio con la fame d’aria, la realtà mi toglie il fiato anche nei sogni.

Sono le tre del mattino faccio un paio di tiri a una canna dimenticata nel posacenere.

Ancora un verso, regalami mia musa ancora un’ispirazione, prima che l’alba arrivi, e con la sua luce spezzi via la magia della notte.

Ancora una volta…

Una rima anche baciata.

Una lancia che spezzi questo mio scudo.

Che trafigga ancora una volta il mio cuore.

Ma non arriva nulla, le 4 del mattino mi preparo una canna bella carica, una torcia tipo quelle delle olimpiadi.

Sono un sopravvissuto al boom della coca, mai presa, sono ancora vivo dopo svariati coma alcolici. Uscito vivo da un mio tentativo di bruciare la mia casa.

Per essere sveglio in questo momento, per sentire i suoni di animali notturni che percepiscono l’alba avvicinarsi, ed il loro tempo in stato di veglia sta per concludersi, come quando suonano la campanella per avvisare che puoi prendere l’ultimo drink. Quando sento arrivare il momento dell’orgasmo e lo tiro fuori, ci sono cose che puoi facilmente percepire, ogni tanto ci fai caso ma la maggior parte delle volte no.

Ed io mi ritrovo nuovamente ad essere l’Alpha, il solitario che cerca la via, la redenzione, collegamenti neurali apparentemente normali, placare le voci ancora una volta, per poi spingermi oltre, pressare ancora di più sull’acceleratore, tenere la fottuta macchina in curva senza paura.

Ed invece… nulla di tutto questo o tutto questo… cosa importa?

I capelli biondi entrano ed escono dalla mia vita facilmente come aprire una latta di birra. A cosa serve tutto questo? Per non dormire la notte? Per essere l’eletto?

 

Le 5 del mattino, faccio la doccia e penso che l’acqua calda che cade sul mio corpo dopo aver fumato l’erba sia una delle migliori sensazioni al mondo; sei nella doccia una nota “macchina per sognare”, amplifichi con l’erba, riesci quasi a spostati in altri luoghi. Ma so che là fuori siete un bel po’ che provate queste ed altre cose che il vostro affezionatissimo descrive in questi racconti, in realtà io sono quello moderato rispetto a voi che mi sembrate tutti matti quando c’incontriamo.

Anche se la vocina nel cervello mi dice di stare zitto. Ogni tanto discuto con qualcuno solo per far capire allo stronzo come gira il mondo in realtà, ma la maggior parte delle volte finisce in una mezza rissa.

Ieri un tizio che non so manco come si chiama ma scambiamo due parole sul calcio, mi ha detto che sua moglie è morta da qualche giorno, e lui non sa cosa fare perché la sua unica figlia vive a Barcellona e con lui non parla da anni, fa una telefonata al mese e deve rispondere sua moglie perché se sente la sua voce riattacca e chiama il mese dopo, così visto che manca poco alla telefonata mensile ha staccato il telefono.

Mi ha chiesto: “Cosa devo fare?”.

Cosa deve fare un uomo per ritenersi tale?

Si agisce in base alla morale del momento che la società ci impone, ovviamente il tizio non può mangiare la moglie morta, ma cazzo lo sversamento di liquidi il corpo che si decompone, la puzza, qualcosa si deve fare.

Abbraccio lo sconosciuto e inizio a piangere con il singhiozzo.

“Hei che sta succedendo?” chiede Guglielmo, il titolare del Bar Sport.

“Sua moglie è morta da due giorni adesso puzza, e lui non sa cosa fare!” grido mentre mi alzo dalla sedia e vado verso il bancone; un gruppo di persone si avvicina allo sconosciuto e iniziano a parlare con lui, sono certo che gli risolveranno il problema.

Ma questo succedeva ieri, adesso l’acqua calda della doccia scorre sul mio corpo mentre io sfrego con la spugna e il bagno schiuma all’olio di Argan in  cerca di una pulizia interiore che tarda ad arrivare.

Onore agli sconfitti.

Il sangue versato del nemico adesso forse vale come il nostro?

Onore ai disadattati.

Lunga vita a chi sa già di aver perso ma continua a lottare inseguendo un sogno.

Il mondo gira sempre più veloce, ti adatti oppure muori.

Onore e gloria eterna agli emarginati.

Agli immigrati, ai gitani, omosessuali, deviati, carcerati.

Il maestro dice: “Non coltivare sentimenti di vendetta”.

Onore all’erba.

Porta la mia mente a un livello percettivo che sfiora il viaggio astrale.

Il sabato sera lecco la figa a una tipa ubriaca come me nel bagno di un pub, poi la prendo da dietro e spingo forte.

Dopo sei minuti vengo dentro il preservativo sagomato per dare più eccitazione e piacere ad entrambi i partener.

Sono di nuovo seduto a bere whisky con la ciurma.

Amici ma soprattutto amiche è bello finché dura, ma niente dura in eterno, e col passar di strani eoni anche la morte può morire.

Quindi godiamoci questi momenti.

Poesia numero zero

Il freddo arriva nel mio cuore

Sono in un film in bianco e nero

Tremo al pensiero di dover accettare la realtà

Poesia numero zero

La pioggia mi segue per coprire le lacrime

La cerco nei volti delle altre

Poesia numero zero

Penso in bianco e nero.

Onore all’ultimo racconto.

Che si prende anche l’onere di essere il più criticato, forse il più letto.

Mi tradirete per falsi poeti.

A qualcuno non piaccio forse perché sono troppo forte.

Crescere.

Evolversi.

Superare gli schemi.

Inseguire la tribù che danza a passo del vento.

Esco dalla doccia stremato e profumato.

Gengive sanguinanti.

Pillole alcol aghi.

Il rumore nella testa

Arriva l’alba, il sogno svanisce lasciando quel retrogusto di tristezza.

Onore al mal di denti

Che mi ha svegliato alle 3 del mattino per scrivere questo racconto.

Che contiene un messaggio per il mondo… col cazzo che vado k.o.

E ricorda, io vengo per la pace,

io vengo per il bene

io vengo sul tuo corpo, mentre cerco rime per affrontare le mie paure, per conquistare territori urbani abbandonati… un giorno vi dirò dell’amore.

Ma adesso chiudo questo lungo… forse ultimo racconto. 

 

 .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


giovedì 3 giugno 2021

La domenica scommetto

 


Invado lo spazio sacro con prepotenza, in cerca di risposte.

Urlo e distruggo il cerchio mentre sento scariche nel corpo.

Perché grande Dea mi fai questo?

Non sono forse il tuo umile servitore?

Una luce mi colpisce, cado a terra, sono nel buio.

Vago nell’oscurità come un cane rabbioso.

Adesso il mio corpo giace nel mio letto, lo osservo dall’alto.

La Dea mi domanda: “È questo che vuoi? Vagare nell’oscurità, oppure averla in questo piano esoterico?”.

 

 

 

 

 

Siamo nudi sul letto, io sono sopra di lei, sono perso dentro i suoi occhi verdi, entro solo con la punta del cazzo nella sua vagina, e inizio a spingere; la sua figa bagnata avvolge il mio cazzo, vado veloce, urla di piacere, poi lo faccio entrare tutto, spingo forte da far tremare il letto, mi avvolge tra le sue gambe, afferra il mio culo e io spingo sempre più forte. Sento i suoi orgasmi, vado sempre più forte e veloce, esco, lei viene verso di me, lo prende in bocca, schizzo la mia sborra mentre lei guarda i miei occhi che godono e ingoia il mio sperma come un premio.

Sei lì in ginocchio a guardarmi, ti lascio così, vado in cucino a preparare un caffè: sono le sette di domenica mattina.

Fuori piove, osservo un cielo gonfio di botte. Sono seduto e l’odore della tua fica sul mio cazzo sale fino alle mie narici.

Entro nella stanza, osservo il suo corpo nudo, perfetto.

Ha un culo che sembra disegnato da fumettisti porno anni ‘80.

Si fa un caffe, si siede di fronte a me, ci fissiamo negli occhi, gira lentamente il cucchiaino, poi lo sbatte sul bordo della tazza, lo infila in bocca, lo succhia piano mentre mi fissa.

Accendo una canna, il rumore della carta che brucia velocemente e poi uno scoppiettìo d’erba mi distraggono dai suoi occhi.

Viene verso di me, si inginocchia e inizia a succhiare il mio cazzo che diventa duro come il marmo, la sposto, spingo la sua faccia contro il tavolino, la metto a 90, allargo le sue gambe, entro nella sua fica bagnata che uso come lubrificante per farlo entrare nel suo culo, spingo forte, lei urla, afferro il suo seno, guardo la sua faccia appoggiata sul tavolo con gli occhi chiusi, con le mani allarga le sue chiappe per farlo entrare di più, vengo dentro il suo corpo. Rimango per un po’ così, fin quando il mio cazzo non smette di pulsare. Poi esco piano, la mia sborra cola violentemente sul pavimento. Le accarezzo la mano, mi sdraio sul divano, fumo e la osservo, mentre la pioggia cade giù ne seguo il ritmo con la testa. Poi ho una visione: sono nel bosco, nudo, le rune bianche disegnate sul mio corpo, con un coltello faccio incisioni sulla mia pelle, faccio entrare piano la lama e osservo il mio sangue uscire, il dolore mi ricorda che sono prigioniero di questo spazio tempo.

Devo scrivere qualcosa per placare le voci.

Arriva l’effetto dell’erba come una mazzata sulla nuca.

Arriva la follia, si impossessa del mio corpo.

Sento il rumore della doccia, sta lavando via i miei liquidi.

La pioggia aumenta il ritmo.

Ho ricordi di giorni passati in cui sognavo questo futuro.

Adesso sono le 8 e mezza, sullo smartphone controllo le partite di oggi. Ho 50 euro sul mio conto. Faccio una scommessa con l’istinto che ho in questo momento. Poi dimentico.

Voglio piantare una pallottola in testa a burocrati che rovinano le vite delle persone.

Voglio incendiare sedi di partito.

Voglio spaccare vetrine di banche e osservare persone normali che si fottono soldi.

Sogno palazzi finanziari esplodere.

Fumo ancora erba disteso sul divano.

Lei entra nella stanza, la guardo e il mio cazzo diventa subito duro.

Si avvicina, inizia a leccarlo dalla base fino alla cappella, mi tocca le palle, mentre mi guarda negli occhi, dà colpi di lingua in punti precisi come se mi leggesse la mente, poi lo prende tutto in bocca, va veloce, schizzo e il mio pensiero va alle scommesse di oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 


mercoledì 12 maggio 2021

Musica pesante

 


La musica pesante invade l’aria, salto su e giù, odio tutti.

Bevo birre forti, mentre la chitarra pesta su accordi pesanti.

Credo nel rispetto e nelle tradizioni.

Ho quello che volevo?

Salto su e giù.

Immagino il tuo volto.

Mentre bevo birre forti.

Alcool nelle vene, voglio distruggere qualcosa di bello.

Salto su e giù, adesso cado.

Rabbia pesta il mio cuore.

Sogno il tuo corpo.

Bevo birra.

Mentre salto su e giù nella stanza.

Un beat di batteria mi fa battere il cuore, mentre il tempo scorre e

colpisco duro la realtà che modifica la mia percezione mentre mi arriva il tuo fumo negli occhi.

Io sono perso di te.

Salto su e giù.

Mentre le storie che mi hanno raccontato condizionano la mia vita.

Cosa sono diventato?

Salto su e giù.

Bevo ancora.

Fottetevi bastardi!

Cado e mi rialzo.

L’orizzonte è dentro di te.

Penso parole che non scrivo.

Provo emozioni che non dico.

Il chitarrista fa un assolo, resto fermo ad ascoltarlo.

Bevo ancora birra.

Salto su e giù.

Poi fumo erba, mi voglio distruggere.

Voglio diventare orrendo.

Distruggere l’ordine costituito.

Poi ti penso e tutto diventa più bello.

Ancora alcool.

Salto su e giù nella stanza.

Il cantante urla parole incomprensibili.

Vorrei che tu fossi qui.

Per scoparti forte e duro.

Ma tu credi che ci siano un paradiso e un inferno?

Salto su e giù mentre il pianeta gira veloce.

Le mie parole volano via come cenere soffiandoci sopra.

Cosa sono senza di te? Niente!

Vorrei che tu fossi qui a saltare su e giù con me.

Poi resto a terra immobile mentre il beat continua prepotente.

Immagino piantagioni d’erba in fiore mentre mi abbracci e dici che mi ami.

Le tue labbra dolci e carnose.

Bevo ancora, mentre vorrei che tu fossi qui.

Salto su e giù con rabbia.

Sono ubriaco, empio, il tuo amore mi riempie.

Ma non sei qui con me.

Perché mi fai questo? Porcodionnipotente?

Sono solo un minuscolo insieme di atomi.

Che salta su e giù.

Mentre canzoni pestano forti sul beat.

Distruggo il mio corpo.

Vorrei che tu fossi qui.

Voglio vedere i tuoi occhi verdi godere con i miei nello stesso istante.

Mentre sborro nella tua bocca.

Mentre godo dentro il tuo corpo.

Ma tu non ci sei.

Salto su e giù nella stanza .

Mentre la mia birra cade su pagine ancora da scrivere.

Cerco e distruggo poeti che parlano d’amore.

Salto su e giù poi cado nel vuoto.

L’oscurità osserva i miei movimenti.

Sono una preda?

Sono l’uno senza volto.

Sono il vuoto che cammina in mezzo alla gente.

Mentre tu ami carne per il tuo piacere.

Salto su e giù.

Stai parlando con me?

Non ti sento, io sono come Dio.

Vorrei che tu fossi qui per schizzare dentro il tuo corpo.

Salto su e giù.

Chi cazzo siete voi che giudicate le mie azioni?

Il taping del chitarrista mi fa andare fuori di testa.

Voglio spingere il mio cazzo forte dentro di te.

Salto su e giù.

Cerco e distruggo i mie desideri.

Schiaccio la lattina con gli anfibi.

 

 

 


martedì 20 aprile 2021

MAESTRO DI CERIMONIE

 



 


Le schizzo in faccia effetto Topexan…

Ed ecco che arrivano i 15 secondi post orgasmo dove la guardo e penso che fa un po’ schifo.

Lei è in estasi, mi guarda in cerca di coccole.

“Vado a pisciare” le dico per evitare abbracci e baci.

Si mette a faccia in giù per non fare vedere quanto è incazzata.

Ma adesso arriva il momento più bello, si riveste, va via sbattendo la porta, io proprio non capisco perché deve sempre cercare il sentimento, cioè hai avuto 3 orgasmi dopo un po’ voglio venire anche io, cazzo sembra di stare a fare meccanica, poi vuole le coccole per eliminare i sensi di colpa.

Curo la mia anima apro una birra accendo una canna, calmo e contento. Come un piccolo Krishna.

Scrivo queste cose per farvi incazzare, scrivo “sporco” da far diventare rosse le blogger, uso un linguaggio da censura per questa nuova dittatura, sono il sogno erotico della tua donna, sono quello che non vanta imitazioni, sono l’eletto che muove il lessico vietato ai minori, sono l’elettrico, non sono Lillo, chi sono io? Intanto sono cazzi miei!

“Notre Dame de Paris

Luci notturne

Svengo sulla poltrona antracite,

Lisbona

Barcellona

… Berlino…

Un istinto cerca di farmi alzare per non collassare

Lo seguo…

Cronaca di un sognatore del tempo:

manipolano la tua attenzione con ogni schermo a tua disposizione, ma cerca tra le righe la soluzione,

verticale e orizzontale

un codice segreto

un anagramma diagonale” (archivio digitale 2021)

 

Sono a casa di Leon Aka Peppèpistola, appena uscito di prigione per le solite storie di rissa e spaccio, ha un mega impianto per fare musica la sua grande passione e il Rap, sono avvolto in una nuvola di fumo d’erba, la stanza è enorme, siamo circa 50, parte il beat.

Leon ha il microfono in mano fuma da un narghilè, poi si mette serio e inizia:

“Adesso senti me,

mentre schiocco le dita come Thanos e la metà del tuo mondo scompare

te ne creo io uno diverso

sono un perverso lo ammetto

non mi hanno ammesso al club del Rap

sono entrato nell’anonima teppisti

ho mangiato alla mensa tra botte e spinte

tra topi e scarafaggi, per un pasto con lo sputo di un altro detenuto.

Ora sudo freddo

colpa dell’erba

della cattiva sorte

gioco a dama con la morte”

Qui siamo tutti in estasi, penso: wow che bomba, una ragazza con i capelli biondi mi bacia poi mi prende per mano e mi porta in mezzo a chi sta ballando, mi guarda negli occhi, io le metto una mano sui fianchi accompagnando il ritmo, mentre Leon continua con le sue rime:

“Sono ignorante però con me bagni le mutande,

quando leggi i miei testi perversi

estroversi

racconto amore e strada in versi

aggiungo la magia

così diventi solo mia

come Gollum sono il tuo tesoro

il tuo Dio

il tuo signore oscuro

Lord Voldemort

il tuo tipo si sega sui piedi della Ferragni

fischia alle donne per strada

catcalling

call me now

che spruzzo sul tuo corpo

Chanell numero cinque.”

La canzone finisce tra applausi, il dj continua con la sua selezione Reggae, io ballo ancora con la bionda misteriosa. “Leon è un vero MC”, mi dice all’orecchio, mentre ho entrambe le braccia intorno ai suoi fianchi, prende lei l’iniziativa e mi bacia con passione con la lingua che controlla le mie tonsille, io seguo la sua voglia. Poi mi prende la mano mi porta verso gli alcolici ma Leon mi chiama: “Hei quest’erba è una bomba, vieni qua” stacco la mano dalla bionda e mi siedo con Leon a fumare, chi spaccia si tiene sempre la roba migliore quest’erba è super!

Il mio cervello diventa insensibile agli impulsi della realtà che mi circonda, scava nel profondo. Mentre campane suonano a festa, io ricordo che non ti ho più vista alla festa, ci sto pensando solo adesso, ma se il Maestro di Cerimonie chiama se non fumi con lui sei un…

oppure sei quella di questa mattina?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


domenica 28 marzo 2021

DISSING

 


“danza con il Diavolo,

 danza con il Diavolo,

e vai così in alto

per poi cadere

al rallentatore vedere i momenti felici,

poi un orgasmo, poi muori e...

Danzi con il Diavolo

Danzi  con il Diavolo”

L’inchiostro materializza simboli su fogli di carta e tu vedi parole che formano un significato e un suono, il tuo cervello materializza nella tua mente oggetti che hanno un significato e una funzione che mandano stimoli al tuo cervello in questo piano-realtà.

Adesso percepisco una vibrazione, è come l’energia dei primi dischi di qualsiasi genere musicale, poi la maggior parte quando fa i ‘big money’ si perde, le opere che creano sembrano studiate a tavolino. Certo non dico che bisogna rimanere “fottuti e perdenti”, riconosco che se non si adattano alle esigenze di mercato probabilmente muoiono.

Oppure fai un lavoro che non ti piace e ti tieni questa cosa che ti brucia dentro come hobby.

Come un cane alla catena, la sera fai la guardia di giorno dormi in gabbia, però il pasto è assicurato.

In una fase della vita siamo ribelli sinceri.

Poi crescendo diventiamo cinici, calcolatori e cattivi.

Tutto per la fottuta ciotola.

Ma voi rivoltatela come vi pare, prima vien lo stomaco e dopo la morale.

Il mio cervello percepisce stimoli e crea la mia realtà

Un rigo su un quaderno vergine.

I suoni della natura.

I colori del cielo che sembra infinito.

E poi…e poi…

Respiro profondamente cercando di aggrapparmi a solidi scogli.

Sono in uno stato liquido.

Avanza come la barra della pubblicità su YouTube, quella che non puoi saltare.

La mia scatola dei segreti.

La apro pian piano.

Perché è dentro la scatola dei ricordi.

Un carillon suona nella mia mente e un raggio laser proveniente dallo spazio colpisce la mia anima mettendo in moto dei ricordi che non sono miei, incastrati in uno spazio tempo che non è mio.

“Asia indossa le cuffie, poi spara la sua playlist e inizia a ballare in camera da letto.

È sola e la solitudine la fa sentire libera.

Quando a casa non c’è nessuno, anche il suo dolore scompare.

Asia balla con gli occhi chiusi e canta, poi si tuffa sul suo letto e osserva gli occhi del poster di Lady Gaga.

Con la mente arriva in posti lontani e abbraccia il suo amore.

Si baciano, ma in quel momento intenso parte la pubblicità che rovina il momento.

Chiude l’applicazione e sente aprire la porta, sono le 5 del pomeriggio: quella stronza di mamma è rientrata”

Poi la gola diventa secca, come dopo aver urlato, come quando godi, oppure come Grosso che segna l’ultimo rigore, per essere espliciti, per essere sinceri e forse romantici.

L’ultimo rintocco dell’ultima campana.

Fino ai confini della tua mente.

Mentre ancora una volta aprirai la porta verso la luce.

Lo immagino oppure sono davvero colpito da raggi cosmici?

Torno ad essere umano, a mangiare, a bere, a respirare, torno a pensare a delusioni, a grandi imprese, a una thailandese.

Ti cito Lucio Dalla, Schopenhauer , Nietzsche

Un giro con gli Articolo 31 che è come un quadro, ti dipingo in rima una situazione reale, parlo di culture millenarie, ma per te sono solo uno che fuma e non sa di cosa parla.

Fallo tu!

Fallo tu!

Coglione….

Mentre osservo il Bianconiglio dire “Sono in ritardo!”

Resti con la tua mente in letargo.

E io scavo dentro come un tarlo.

Faccio rime elementari per far capire anche a te…

...non lo dico è sai perché.

“Sono a casa!”, urla affannata come un ordine gerarchico da ristabilire.

“Sono a casa. Asia vieni qui che ti devo parlare”

Sta distesa sul letto e vorrebbe far finta di non esistere, per non aver nessun contatto con quell’essere che l’universo le ha dato e che lei chiama ‘Mamma’.

Dal suo naso inizia a uscire lentamente un po’ di sangue, è per via dello stress provocato dalla madre”

Giro per casa con un accappatoio e i calzini neri, tipo attore porno.

Ho freddo, poi caldo, poi mi ricordo del tarlo, del catarro, che vestivi ‘El Charro’, dell’inchiostro sprecato perché non hai capito niente, ma ti rimane il raggio laser nella mente.

“Asia apre il pacco Amazon arrivato questa mattina e ne estrae il grosso machete sorridente, stacca le cuffie e gli altoparlanti della stanza vomitano ‘Seek and Destroy’ dei Metallica.

Sua mamma apre la porta e urla: 

Abbassa il volume.

Asia sferra il primo colpo di machete che colpisce tra la spalla e il collo, ‘Cosa stai facendo bambina mia?’, la implora la mamma, lei carica un altro colpo e questa volta colpisce in pieno nel centro nella testa, vede il corpo della mamma cadere all’indietro borbottando un suono che non si distingue: ‘...aaargh’, sporca di sangue inizia a piangere, poi sente il suono di un carillon, si sveglia nel lettino della psicoterapeuta.

‘Asia come ti senti?’ chiede Lucia, lei risponde con una voce bassa e rilassata: ‘Uccidere mia madre mi fa stare sempre bene’.”

Racconto le storie di chi ci passa affianco e sorride falsamente per non trasformarsi in un lupo mannaro.

Trovo una rima con denaro, vernicio la macchina color polvere da sparo.

Non ho nominato nemmeno la ciotola del piacere, stoppo la metrica e la lirica. Vorrei dirlo ma non varrà una lira, una pancia piatta e nemmeno un piatto abbondante.

Mi fermo qui per non risultare stressante.