Invado
lo spazio sacro con prepotenza, in cerca di risposte.
Urlo
e distruggo il cerchio mentre sento scariche nel corpo.
Perché
grande Dea mi fai questo?
Non
sono forse il tuo umile servitore?
Una
luce mi colpisce, cado a terra, sono nel buio.
Vago
nell’oscurità come un cane rabbioso.
Adesso
il mio corpo giace nel mio letto, lo osservo dall’alto.
La
Dea mi domanda: “È questo che vuoi? Vagare nell’oscurità, oppure averla in
questo piano esoterico?”.
Siamo nudi sul letto, io sono sopra
di lei, sono perso dentro i suoi occhi verdi, entro solo con la punta del cazzo
nella sua vagina, e inizio a spingere; la sua figa bagnata avvolge il mio
cazzo, vado veloce, urla di piacere, poi lo faccio entrare tutto, spingo forte
da far tremare il letto, mi avvolge tra le sue gambe, afferra il mio culo e io
spingo sempre più forte. Sento i suoi orgasmi, vado sempre più forte e veloce,
esco, lei viene verso di me, lo prende in bocca, schizzo la mia sborra mentre
lei guarda i miei occhi che godono e ingoia il mio sperma come un premio.
Sei lì in ginocchio a guardarmi, ti
lascio così, vado in cucino a preparare un caffè: sono le sette di domenica
mattina.
Fuori piove, osservo un cielo gonfio
di botte. Sono seduto e l’odore della tua fica sul mio cazzo sale fino alle mie
narici.
Entro nella stanza, osservo il suo
corpo nudo, perfetto.
Ha un culo che sembra disegnato da
fumettisti porno anni ‘80.
Si fa un caffe, si siede di fronte a
me, ci fissiamo negli occhi, gira lentamente il cucchiaino, poi lo sbatte sul
bordo della tazza, lo infila in bocca, lo succhia piano mentre mi fissa.
Accendo una canna, il rumore della
carta che brucia velocemente e poi uno scoppiettìo d’erba mi distraggono dai
suoi occhi.
Viene verso di me, si inginocchia e
inizia a succhiare il mio cazzo che diventa duro come il marmo, la sposto,
spingo la sua faccia contro il tavolino, la metto a 90, allargo le sue gambe,
entro nella sua fica bagnata che uso come lubrificante per farlo entrare nel
suo culo, spingo forte, lei urla, afferro il suo seno, guardo la sua faccia
appoggiata sul tavolo con gli occhi chiusi, con le mani allarga le sue chiappe
per farlo entrare di più, vengo dentro il suo corpo. Rimango per un po’ così,
fin quando il mio cazzo non smette di pulsare. Poi esco piano, la mia sborra
cola violentemente sul pavimento. Le accarezzo la mano, mi sdraio sul divano,
fumo e la osservo, mentre la pioggia cade giù ne seguo il ritmo con la testa.
Poi ho una visione: sono nel bosco, nudo, le rune bianche disegnate sul mio
corpo, con un coltello faccio incisioni sulla mia pelle, faccio entrare piano
la lama e osservo il mio sangue uscire, il dolore mi ricorda che sono
prigioniero di questo spazio tempo.
Devo scrivere qualcosa per placare le
voci.
Arriva l’effetto dell’erba come una
mazzata sulla nuca.
Arriva la follia, si impossessa del
mio corpo.
Sento il rumore della doccia, sta
lavando via i miei liquidi.
La pioggia aumenta il ritmo.
Ho ricordi di giorni passati in cui
sognavo questo futuro.
Adesso sono le 8 e mezza, sullo
smartphone controllo le partite di oggi. Ho 50 euro sul mio conto. Faccio una
scommessa con l’istinto che ho in questo momento. Poi dimentico.
Voglio piantare una pallottola in
testa a burocrati che rovinano le vite delle persone.
Voglio incendiare sedi di partito.
Voglio spaccare vetrine di banche e
osservare persone normali che si fottono soldi.
Sogno palazzi finanziari esplodere.
Fumo ancora erba disteso sul divano.
Lei entra nella stanza, la guardo e
il mio cazzo diventa subito duro.
Si avvicina, inizia a leccarlo dalla
base fino alla cappella, mi tocca le palle, mentre mi guarda negli occhi, dà
colpi di lingua in punti precisi come se mi leggesse la mente, poi lo prende
tutto in bocca, va veloce, schizzo e il mio pensiero va alle scommesse di oggi.
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